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martedì 19 gennaio 2016

DA 1 A TINDER QUANTO SEI DISPERATO?


Sono sociopatico, mi curo su Tinder
Avevo sentito un gran parlare di Tinder da molte mie amiche e, infine, con qualche esitazione e una punta di imbarazzo, ho scaricato la fatidica app.
Tinder, come molte app di giochi, è stato progettato per creare dipendenza, impadronendosi del centro del piacere del cervello, che si trova nella corteccia prefontale. Il cervello, ad ogni compatibilità traguardata sviluppa dopamina, ormone e neurotrasmettitore che ci fa sentire bene, e che spesso viene associato con l'amore, la lussuria, il gioco d'azzardo, e, sì, la droga . Questo accade quando il cervello collega  una sensazione di benessere al bip della risposta attesa o del match. Si tenderà  quindi a ripetere l’operazione più e più volte, perché il cervello, producendo dopamina, sarà gratificato dalle connessioni ricevute.
Mettici inoltre che Tinder è super accessibile e il nostro cervello lo sa. Non oltre un braccio di distanza. E quando il premio è ad un secondo di distanza, così come Tinder,  l’immediatezza rende la ricompensa molto più gratificante. Più accessibile una è ricompensa, tanto più il desiderio e la motivazione al perseguimento diventano incontrollabili. E così ecco spiegata la smania incontrollabile di continuare a strisciare.
Ecco, adesso che vi ho dato un’adeguata motivazione alla vostra compulsiva esigenza di strisciare il pollice su tutte quelle foto che vi scorrono sotto gli occhi, sappiate che questo non giustifica l’uso imbarazzante che fate del social, che temo sia più da imputarsi alla vostra vera natura, già fortemente minata e che in  questo contesto, fertile di immediate possibilità, si amplifica in modalità esponenziale.
Tinder è il social dove ci si innamora temporaneamente di almeno un contatto al giorno. Fino a che lui non dice qualcosa di assolutamente idiota, o indossa un paio di scarpe inguardabili; e allora tutto finisce più velocemente di quanto sia iniziato.
Siete alla ricerca del Dott. Stranamore su Tinder? Signore, siamo spiacenti, anche se il Dott. Stranamore  esistesse, è molto probabile non lo trovereste su Tinder. Per la maggior parte, gli uomini collegati allo scandaloso Tinder lo sono per avere incontri sessualì occasionali, che raramente i tramuteranno in qualcosa di duraturo.
Il che non è poi così disdicevole, l’importante è che ne siate consapevoli, e che il vostro approccio sia allineato alla  vera essenza dell’app di dating. Diversamente dovreste solo ripiegare su un altro sito per incontri, o magari su qualcosa di più reale, tipo la vita.
Non sto qui a spiegarvi l’utilizzo di Tinder, perché se state leggendo questo articolo, sapete già di cosa si tratta. Faccio solo una piccola riflessione sul mezzo attraverso il quale promuovete voi stessi . Le FOTO.
L’immagine che si utilizza, è un biglietto da visita e la sua importanza è  sicuramente rilevante. Signori state facendo self-marketing.  C’è da domandarsi, allora, perché scegliete certe fotografie? Cosa vi fa pensare che pubblicare una foto infilato in un costumino improbabile, con pancia risvoltata (se va bene tre volte), sia di qualche minimo interesse per il sesso femminile, oltretutto senza il minimo riguardo verso chi, ignaro di cotanta sfrontatezza, magari sta usando Tinder dopo pranzo?
Se avete a disposizione 6 foto e tutte e 6 le postate con gli occhiali, devo immaginare, invece, che tu sia ricercato dai servizi segreti, oppure tu abbia un occhio di vetro. Quindi il messaggio è “fatevi almeno una foto senza occhiali”. E’ vero che così facendo probabilmente le vostre aspettative di match si abbasseranno almeno del 40%, e quelle di trombare del 75%.  Lo so che con gli occhiali sembrate Tom Cruise in Top Gun, ma la triste verità è che se ve  li levate sembrate Denny de Vito, ma a 48 anni dovrete pure cominciare a guardare la realtà in faccia. Poi c’è il tipo superattivo, che ha tutte foto concentrate su grandi spazi, trekking, mountain bike, sci, snowboard, nuoto, equitazione, dove lui è identificabile come un minuscolo puntino nero all’interno del suo campo di attività sportiva, e neppure con una lente di ingrandimento riuscireste a coglierne i tratti somatici. Che dire se non, amico mio, sappi che nessun essere umano è così attivo.
Insomma il vero divertimento, che ho veramente apprezzato,  non sta tanto nello scegliere qualcuno, quanto nell’immaginare che tipo di persona potrebbe mai mettere, ad esempio, una foto del suo bacino, in mutande con una semi erezione, aggiungendo una freccia gialla in coincidenza del suo pene. Tesoro, prima di tutto, fai una cosa, leva l’ovatta che si vede benissimo, e poi ridimensiona la freccia che attira su di se tutta l’attenzione. E’ più grande della tua mano, figuriamoci di quello che hai nelle mutande.
Insomma la regola di base è, abbiate pudore, e se non siete proprio, Patrick Dampsey, ripiegate su una bio interessante, scrivete qualcosa di intelligente, che catturi l’attenzione, lo so è difficile quando il massimo degli argomenti che avete a disposizione sono: il vostro spropositato ego. Che, oltretutto, è l’unica cosa spropositata che avete. Allora fate così, mettete uno screenshot di Google Earth che il vostro ego è talmente grande che si vede anche da li!
Quello che poi accade dopo i match chiaramente è tutto da provare, fermo restando che io di compatibilità ne ho ricevute moltissime, praticamente tutte quelle che ho attivato. E questo mi ha dato da pensare, e una domandina me la sono fatta. Possibile che io piaccia così tanto? Anche io stento a crederlo J. Così ho attivato un ulteriore account che come foto aveva la pupilla di un occhio. Chi metterebbe un like ad una pupilla, di 50 anni, direte voi? Tutti…vi comunico (anche ragazzini di 20).
Questo da spunto ad una riflessione molto significativa. Se anche una pupilla viene ricambiata da tutti i like  che attiva, che tipo di selezione viene fatta dal mondo “uomo”? Nessuna. Questo conferma ancora di più le motivazioni che conducono gli uomini a questa app di dating. Escludendo la ricerca di sesso occasionale che sembra oramai giusitificazione assodata, resta spazio solo per una forte componente narcisistica, evidenziata ancora di più dal fatto che sebbene questi uomini, abbiano già una vasta scorta di compatibilità, non trovano il minimo interesse nell’approfondirne qualcuna in particolare. Ed è, per loro, molto più gratificante un nuovo match, ed un nuovo match, fino al completo esaurimento, piuttosto che superare quella barriera di superficialità che configura i primi contatti tra due persone su Tinder, che se non mutano in un incontro sessuale non hanno motivo di essere in alcun modo alimentati. 
Attraverso l’account “Pupilla” sono rientrata in contatto con tutti gli uomini con i quali avevo già parlato mettendoci la mia faccia (per correttezza tutti tranne 2 che si sono dignitosamente astenuti dal cliccare su mezzo occhio), e la tristezza più unica è aver constatato che l’approccio, udite udite, ha sempre e comunque i medesimi stessi standard, stesse pietose pantomime, stesse inaudite cazzate senza precedenti. Gli schemi che usano sono sempre immutabili, dicono, fanno, si atteggiano nella stessa patetica maniera.
In linea generale pertanto, tutti i contatti Tinder  hanno un unico obiettivo trasversale, quello di trascinarti nel loro letto, o anche nel tuo. E la sensazione che si respira non appena agganciati a questo infernale social è qualcosa del tipo “se è vero che gli uomini pensano al sesso ogni 9 secondi, dovrò mangiare questo hot dog in 7”.
Poi, però, ci sono le eccezioni (a cui corrispondo tutta la mia incommensurabile stima), l’amica che incontra un tipo a posto, romantico, che non ha timore di esprimere i suoi sentimenti, e che li ha ed è in grado di riconoscerli, sa come gestirli e li condivide con lei non solo "precoito", ma anche dopo nei mesi successivi. E questo ti fa ricredere nel genere maschile che orbita su Tinder e anche in maniera più ampia nel genere maschile nella vita di tutti i giorni.
Spoiler: Chiaramente, siccome quel tipo a posto, romantico, etc… è stato già preso dalla mia amica, sappiate che per voi non c’è speranza.
Chiaramente per par condicio ho attivato anche un account maschile, per vedere come anche le donne abbiano la loro dose di responsabilità rispetto ai comportamenti maschili, ma di questo parleremo nel prossimo post!

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